Il secondo numero della nostra rivista è interamente dedicato a temi penalistici.
Ci occupiamo, in particolare, della rilevanza penale di condotte agite nella crisi delle relazioni affettive e della tutela penale dei minori.
Per quanto riguarda il “penale di famiglia”, la rivista apre col saggio di Paolo Pittaro, sul concetto penalistico di famiglia e la tutela penale della persona nelle relazioni familiari, in cui si offre il panorama di una tutela che, alla luce dei principi costituzionali, deve essere interpretata non come tutela dell’istituzione familiare, secondo l’originario impianto del codice penale, ma come tutela della persona nelle relazioni affettive, ciò in termini più ampi rispetto alla nozione civilistica di famiglia, che si ricollegano all’art. 2 Cost.
Lorenzo Picotti presenta, invece, un’ampia rassegna del catalogo di norme volte alla tutela penale dei minori, indicandone le criticità, legate sia alla frammentarietà degli interventi di novellazione del codice penale, sia all’uso simbolico del diritto penale, con inasprimenti sanzionatori e scarsa attenzione alla tecnica di redazione delle norme, con conseguenti problemi di rispetto dei principi di determinatezza e tassatività delle stesse.
La riflessione sulla tutela penale del minore si sposta sul piano processuale con un mio contributo sullo statuto del minore quale testimone vulnerabile, secondo le fonti sovranazionali ed il diritto interno.
Come e più che nel diritto sostanziale, anche il sistema processuale presenta fenomeni di difficoltà di tenuta di alcuni principi fondanti in relazione alla persona offesa minorenne: la sfida è quella di avere una tutela efficace ed una repressione effettiva dei delitti contro i minori, garantendo alle parti un giusto processo, che tenga conto, nei tempi e in alcune modalità operative, delle esigenze connesse alla particolare dignità che è riconosciuta al minore dalla legislazione internazionale, sovranazionale ed interna.
Le esigenze di protezione del minore non possono essere motivo di introduzione nel sistema di distorsioni dei suoi elementi essenziali: tassatività, determinatezza e offensività delle norme sostanziali, diritto al contraddittorio nella formazione della prova nel processo.
Il contributo di Matteo Pinna ricostruisce invece la frammentaria disciplina penalistica in materia di violazioni degli obblighi economici, tema che idealmente completa il discorso sul penale di famiglia aperto da Pittaro. Anche nel caso della dimensione economica si rileva la disorganicità della tutela penale, rispetto alle posizioni dei coniugi separati o divorziati, e l’esigenza di ripensare le scelte di politica criminale a partire dalla centralità della tutela del soggetto debole della relazione.
Il tema della dimensione personale delle relazioni familiari ritorna nell’unico [continua..]